BIOGRAFIA: |
L’esordio nel mondo della musica lo vede, ancora
sedicenne, alla guida del gruppo Skid Row, in
cui militano per breve periodo anche Phil Lynott ed
Eric Bell, con il quale ha la possibilità di
mostrare fin da subito le sue enormi doti di
chitarrista ultrarapido e di geniale compositore.
Accompagnato dalla sua fedele Les Paul, acquistata
da Peter Green dei Fleetwood Mac, produce un paio di
album prima di lasciare la band alla volta del
gruppo folk rock Dr. Strangely Strange, in
cui milita per brevissimo tempo, per poi fondare la
sua Gary Moore Band nel 1973 che dà
immediatamente alla luce un LP intitolato "Grinding
Stone" (1973-CBS). La vita estremamente
sregolata nonché l’abuso di droghe ed alcool lo
spingono ad effettuare un vero e proprio esame di
coscienza a seguito del quale opta per un
cambiamento radicale delle proprie abitudini.
Nel 1975 insieme a Neil Murray, Don Airey e Mike
Starrs si unisce ai Colosseum II di John
Hiseman e si concentra su uno studio maggiore della
tecnica chitarristica cercando di raggiungere
un’ideale perfezione ed una migliore sintonia con il
proprio strumento; l’impegno assunto con il nuovo
gruppo lo spinge a rifiutare le prime offerte di
Phil Lynott di unirsi ai suoi Thin Lizzy,
cosa che fa comunque tempo dopo prendendo il posto
del non più gradito Brian Robertson. La
collaborazione frutta l’album "Black Rose"
[l’anno prima, nel 1978, Lynott aveva partecipato
alla realizzazione dell’album solista di Moore "Back
On The Streets" (1978-MCA)] una fusione ben
riuscita di hard blues e folk irlandese; nel tour
susseguente comunque il chitarrista lascia di punto
in bianco i Lizzy portando con se’ il batterista
Mark Nauseef con il quale dà vita al progetto
G-Force in cui la vena heavy del nostro la fa da
padrone miscelandosi a pop e jazz. Sono del periodo
i lavori "G-Force" (1980-Jet), "Dirty
Fingers" (1981-Jet), "Corridors Of Power"
(1982-Virgin) ed i live "Live At The Marquee"
(1983-Jet/CBS) e "Live In Japan – Rockin’ Every
Night" (1983-Virgin) che vedono la
partecipazione di strumentisti del calibro di Tommy
Aldridge, Jimmy Bain, Don Airey, Charlie Huhn, Neil
Murray, Ian Paice, Tommy Eyre e nei quali lo stesso
Moore si scopre perfino voce solista.
Il
suo notevole successo gli vale la stima di tutto
l’ambiente hard & heavy, stima ben ripagata
dall’uscita dei bellissimi "Victims Of The Future"
(1983-10 Records) e "We Want Moore!" (1984-10
Records); segue "Run For Cover" (1985-10
Records) vincitore di un premio Edison e la
collaborazione con Phil Lynott per il magnifico
singolo "Out In The Fields" contro la guerra
e le violenza in Irlanda; partecipa al concerto
d'addio dei Thin Lizzy e si getta di nuovo sulla
realizzazione di sonorità frizzanti fatte di hard,
blues e folk che ne evidenziano la fenomenale
originalità compositiva; ne sono un esempio "Wild
Frontier" (1987-10 Records) ed il successivo "After
The War" (1989-10 Records) che registra la
presenza dello strepitoso Cozy Powell alla batteria.
Dopo una pausa "disintossicante" nella quale si
diletta a suonare pezzi di altri in una improvvisata
cover-band, Moore torna negli studi per lavorare al
nuovo album avvalendosi dell’appoggio di vecchi
compagni ed altre celebrità come Albert Collins e
Albert King che si possono trovare come ospiti sul
suo "Still Got The Blues" (1990-10 Records)
su cui fanno la comparsa anche trame melodiche
composte da archi e fiati che non vanno comunque a
discapito dell’energia di tutto il prodotto.
Gli anni novanta lo trovano ancora protagonista e
fautore di un cocktail di armonie che pesca in quasi
tutti i generi musicali dimostrandosi mai scontato e
noioso: "After Hours" (1992-Virgin), "Blues
Alive" (1993-Virgin), "Ballads And Blues"
(1994-Virgin), "Blues For Greeny"
(1995-Virgin, ispirato e dedicato a Peter Green dei
Fleetwood Mac) e "Dark Days In Paradise"
(1997-Virgin) ne sono l’esempio eclatante.
Da
segnalare inoltre una collaborazione con Jack Bruce
e Ginger Baker in una nuova riedizione dei Cream a
nome BBM che frutta la pubblicazione del lavoro "Around
Next Dream" (1994-Capitol).
Nel 2002 si fa
affiancare da due "baldi giovanotti" come Darrin
Mooney (ex-Primal Scream) alla batteria e Cass Lewis
(ex-Skunk Anansie) al basso, per dare vita ad un
album veramente strepitoso dove il suono della
chitarra di Gary farebbe piacere anche a Jimi
Hendrix. Da segnalare in questo disco anche 2 tracce
molto lunghe registrate dal vivo in studio durante
le registrazioni del disco stesso dove si sente
ancora un grande entusiasmo nei confronti della
musica unita ad una energia grezza ma pura. Come
inizio secolo da Gary non si poteva chiedere di più.
Per questa pagina un ringraziamento ad Ivan |
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