Nata a Galway nel 1956, esattamente il 5 di maggio è
la più grande di altri 4 fratelli; subisce
un'adolescenza burrascosa che la porta ad abusare di
alcool, droghe e frequenti crisi depressive che la
costringono a ricoveri in cliniche psichiatriche.
Già a 13 anni scappa da scuola ed entra nel giro
appunto della droga e dell'alcool. A 16,
all'ospedale psichiatrico, tenta il suicidio; lascia
la scuola per iscriversi in un'altra dove si
diploma, dopo di che lascia anche la casa dei
genitori.
Nel '74 si trasferisce a Londra in una comunità
hippie; qui si sposa l'anno successivo, nel 1976
nasce la prima figlia, nel 1978 la seconda (Claire)
e nel 1981 nasce il terzo bambino. A questo punto
però il matrimonio entra in crisi e si lasciano.
Dopo questi anni trascorsi in Inghilterra
guadagnandosi da vivere tramite lavori saltuari e
precari come cameriera e come addetta alla pulizia
delle strade, ritorna nella sua Galway nel '84 in
un'altra comunità di squatter, ma qui avviene
l'incontro con l'amico-musicista olandese Erik
Visser che le offre una possibilità come cantante.
In realtà la decisione di cantare professionalmente
non avviene in maniera conscia; in effetti Erik le
scrive una canzone, ma solo per festeggiare il
compleanno della sua prima figlia. La registrazione
e la successiva pubblicazione va molto bene tanto
che la canzone rimane nella classifica olandese per
la bellezza di 20 settimane. Trova anche un
contratto con una multinazionale che però le propone
di cantare alcune di quelle canzoncine commerciali,
quando invece quello che lei vuole cantare sono cose
tipo "The whiskey didn't kill the pain".
Continua comunque a cantare e bene, tanto che nel
volgere di poco tempo acquista grande reputazione
nel circuito dei pub, specializzandosi in jazz e
blues con anche qualche apparizione televisiva, come
ad esempio al famosissimo "Late late show". Con
Visser arrivò all'organizzazione di alcuni concerti
che andarono sold-out e poco dopo il debutto su LP
nel 1985 con "Tired and emotional", che vende
qualcosa come 100 mila copie. In questo stesso anno
comincia ad entrare in sintonia con la natura, per
esempio mangiando soltanto cibi macrobiotici, ma non
solo.
Dopo questo album ne fanno seguito altri ottenendo
sempre ottime critiche in Europa, ma le sventure non
erano ancora terminate: il contratto era piuttosto
generoso e lei acquista una bellissima casa con un
parco di 2 acri vicino a Dublino. Il manager della
sede irlandese della sua casa discografica un giorno
decide che a causa degli indebitamenti contratti non
era più il caso di farsi trovare, inoltre aveva
anche ipotecato la casa di Mary per finanziare un
tour, in questo modo Mary era personalmente tenuta a
pagare 80 mila sterline irlandesi. Le banche
ripresero la casa, l'auto e un furgone svuotato di
tutta l'attrezzatura per il tour. Probabilmente a
causa di questo ricade nell'oblio dell'alcool. Lei
stessa afferma che per quasi tutti i suoi 30 anni
(si parla di circa 10 anni !!) era completamente
alcolizzata, bevendo anche 3 o 4 bottiglie di vodka
al giorno. Cambia ovviamente modo di pensare
riguardo i metodi naturali di mangiare, mettere al
mondo dei bambini, ecc..., entra in ospedale la
bellezza di 32 volte e in un caso arriva vicina alla
morte. Un giorno, però, del 1993, decide di
cominciare un programma di recupero che la riporta
di nuovo padrona di sé. Finito questo periodo si
riscopre una persona con una grande voglia di
parlare, con un compagno americano, un figlio nato
nel 1992 e tra sé si dice pronta a ricominciare a
cantare. Riprende in mano tutti i numeri delle
persone fidate e gradualmente riprende a fare
qualche concerto. Si ricomincia a sentire il suo
nome come figura di culto nel circuito jazz blues e
firma un nuovo contratto con una piccola etichetta
da cui ottiene anche il pieno controllo artistico.
Nel '96 insegna a Julia Roberts a cantare per il
film "Michael Collins" ed esce un nuovo disco "Live
in Galway" a suggellare il suo ritorno non solo a
casa, ma anche sui palcoscenici. Nel '97, a 3 anni
dalla fine dell'incubo avviene il debutto negli
Stati Uniti con l' album "After the fall"
dove il pubblico rimane entusiasta. Nasce nello
stesso anno anche il suo 5° bambino. Il fatto che
dal 1989 vive con un uomo che non è quello con cui
si era sposata non è affatto da sottovalutare come
problema per una donna cresciuta con un forte
background Cattolico. Oltretutto all'epoca in
Irlanda non era permesso il divorzio, quindi era
costretta a vivere "nel peccato" e forse proprio a
causa del forte cattolicesimo all'interno della sua
famiglia la spinsero a scappare di casa in gioventù
a soli 15 anni e poi successivamente ad abusare di
droghe e di alcool, ma questo particolare, come lei
stessa tiene a precisare, non si tratta di una
scusa, ma semplicemente un tentativo di darsi una
spiegazione logica alla sua burrascosa esistenza.
Durante una trasmissione televisiva si é poi trovata
d'accordo sul problema delle nascite e come esse
dovevano essere in qualche maniera controllate, a
causa di questo ha poi ricevuto una lettera
minatoria da parte di un gruppo di persone che
evidentemente non amano questo tipo di
"innovazioni".
Nel 2000 un disco tributo ad una delle piú grandi
cantanti jazz: Billie Holiday.
Nel 2002 esce "Red blues", registrato in 3
giorni a Brema e prodotto dalla tedesca Petra
Hanisch.
Oggi vive a Dublino con i suoi 5 bambini di 27, 25,
22, 11 e 7 anni e con il padre (Frank Bonadio) dei 2
bambini più piccoli. Claire, la figlia più grande
che da piccola aveva imparato a camminare in Belgio
durante uno dei primi tour della madre e che molti
anni più tardi si è presa cura del più piccolo, ha
fatto la scuola d'arte. Mary Coughlan, oggi, dopo
che la sua vita l'ha vista coinvolta in tentati
suicidi, un'overdose, ricoveri in cliniche
psichiatriche, un matrimonio fallito, una
depressione lunga 10 anni, pillole, la confisca di
una casa, contratti falsi, 31 concerti cancellati, é
pronta ad insegnare tutto questo, oltre che ai suoi
figli, anche a noi stessi.
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After the fall |
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Ottavo album per la Coughlan che giunge dopo un
lungo periodo di depressione, ma non lo usa come
motivo di pubblicità, ma come lezione per
migliorarsi. Lei stessa ammette che dopo tanti
errori ha imparato molto e questo cerca di farlo
capire nelle sue canzoni in modo che altri,
ascoltandole, possano a loro volta imparare;
"Bisogna dire questo, altrimenti alcune persone
pensano di essere le uniche con dei problemi".
Al tempo dell'uscita di questo album Mary aveva 39
anni, ripulita dall'alcool da 3 (quando si disse
decisa a tentare di nuovo a cantare), un nuovo
contratto discografico con una piccola etichetta in
tasca (con il quale ottenne il pieno controllo delle
sue scelte artistiche), un tour con una propria
band, ma anche un bambino, quindi, finalmente, un
momento decisamente luminoso della sua vita. Il suo
nome ricomincia a circolare come figura di culto
negli ambienti che contano, mentre nel frattempo il
suo contratto viene assorbito dalla multinazionale
V2, lanciata da Richard Branson della Virgin con 300
milioni di sterline.
La maggior parte delle canzoni che canta sono
scritte specificatamente per lei dai maggiori autori
irlandesi come Jimmy McCarthy, Paul Doran e Johnny
Mullen che reputa come l'autore più intelligente di
questi tempi in Irlanda appunto; ma c'è anche una
canzone come "Dilemma" basata su un poema
dolce-amaro di Dorothy Parker e una versione di "When
I am laid in earth" di Henry Purcell. All'album
contribuiscono anche canzoni di Thom Moore ("Woman
undone"), Marc Almond ("Saint Judy") e ancora Erik
Visser che oltre a collaborare alla scrittura di 3
pezzi, co-produce e arrangia l'intero album insieme
alla stessa Coughlan. Nella voce e nei testi la
lotta contro l'avversità e la vittoria sulla
depressione si stendono su tutto questo album. I
soggetti riguardano il divorzio, l'alcolismo, gli
abusi, ma anche la redenzione, il tutto come fosse
una confessione.
Sul palco distribuisce sorrisi a tutti con grande
tranquillità. Nella band c'è anche la presenza di un
sax tenore che crea ambientazioni non lontane da
quelle di Teddy Edwards in alcuni lavori di Tom
Waits.
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Mary Coughlan sings Billie Holiday |
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Nella voce di Billie c'era tutto il dolore che aveva
subìto nella vita e che sicuramente Mary é riuscita
a cogliere a causa probabilmente del tragico destino
che le accomuna.
Doppio CD dal vivo registrato all'HQ di Dublino, che
sulla carta si poteva rivelare rischioso, ma la
rilettura da parte della Coughlan avviene in maniera
lineare in cui non c'é assolutamente spettacolarità,
forse sta proprio qui il rispetto verso la Holiday.
In questo live vengono utilizzati gli strumenti e
gli arrangiamenti dell'epoca in maniera molto
classica; sembra proprio di essere in un club fumoso
della Chicago antiproibizionista.
Gli arrangiamenti sobri sono garantiti da gente come
Peter O'Brien, Jimmy Faulkner, Richie Buckley,
mentre il resto é garantito dalla grazia e dal gusto
di Mary Coughlan. Ne sono stati fatti molti di
dischi tributo a questa grande artista jazz e ancora
ne verranno realizzati, ma sicuramente questo rimane
tra i migliori.
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Red blues |
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Registrato in 3 giorni a Brema e prodotto dalla
tedesca Petra Hanisch. In "Red blues"
troviamo canzoni a base di sax caldo e suadente,
piano, inframezzate da splendide ballate con qualche
richiamo a Van "the man" Morrison.
L'atmosfera di grande classe insieme alla voce
sofferente di Mary, ne fanno un grande disco. Da
segnalare una versione "da spogliarello" di "You can
leave your hat on" con solo sax, congas e voce.
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For the children |
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Casa discografica:
Anno di pubblicazione: 1990 |
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Bringing it all back home Volume 2 |
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Casa discografica:
Anno di pubblicazione: 1991 |
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Mary Coughlan presente con la canzone:
Mischievous ghost
in coppia con Elvis Costello |
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A woman's heart II |
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Casa discografica:
Anno di pubblicazione: 1994 |
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Warmer for the spark: The songs of Jimmy Mac
Carthy |
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Casa discografica: Dara
Anno di pubblicazione: 1997 |
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Mary Coughlan presente con le canzoni:
Ancient rain
Still in love |
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Musica del mondo - Irlanda - Le voci del cielo |
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Casa discografica: EMI - allegato a
"L'Unità"
Anno di pubblicazione: 1997 |
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Mary Coughlan presente con la canzone:
Baby plays around |
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Bespoke songs, lost dogs, detours &
rendezvous: The songs of Elvis Costello |
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Casa discografica:
Anno di pubblicazione: 1998 |
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Mary Coughlan presente con la canzone:
Upon a veil of midnight blue |
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