Thin lizzy

 

BIOGRAFIA:

Dopo l'esordio con gli Skid Row il duo

Phil Lynott: Voce
Eric Bell: Chitarra
decidono di dedicarsi all'hard rock. Nella Dublino del '69 reclutano
Brian Downey: Batteria

e l'anno seguente esordiscono con il primo singolo uscito per il solo mercato irlandese dal titolo "The farmer" (oggi valutato oltre i 3000 €) influenzato fortemente dal Dylan dei "Basement tapes". Segue nel '71 l'EP "New day" e poco dopo, finalmente, l'esordio sulla lunga distanza "Thin Lizzy" (1971-Decca), seguito a sua volta da "Shades Of A Blue Orphanage" (1972-Decca) e "Vagabond Of The Western World" (1973-Decca). Questi 3 album contengono parecchie influenze di folk irlandese e fanno già capire come la vena compositiva del cantante/bassista dal sangue metà irlandese e metà brasiliano Lynott non sia per niente scontata. Alla fine del 1972 ottengono il primo hit con la versione rock del tradizionale "Whiskey In The Jar" che si piazza al primo posto tra i singoli in Irlanda e facendosi apprezzare in tutta Europa, ma contemporaneamente subiscono l’abbandono di Bell per motivi di salute. Dopo una breve parentesi con

Gary Moore: Chitarra

allontanato subito per i suoi numerosi abusi di droga, sesso e alcool, vengono arruolati nella formazione due nuovi elementi, per la prima volta in formazione 2 chitarristi

Scott Gorham: Chitarra
Brian Robertson: Chitarra

che impongono uno stile armonico caratterizzante i lavori dei Lizzy per molti anni a venire. "Nightlife" (1974-Vertigo) non è proprio esaltante ma già il successivo "Fighting" (1975-Vertigo) propone buone sonorità influenzate da jazz e funk che si sposano molto bene con la calda voce di Lynott, senza però raggiungere il grande successo ottenuto qualche anno prima. A dispetto dell’immagine aggressiva adottata soprattutto dal vivo, le liriche sono fondamentalmente romantiche e rispecchiano forse l’indole mite e pacata del vocalist (sottomesso comunque al dominio della droga) che riesce con grande facilità a coinvolgere l’ascoltatore in una atmosfera vibrante e sognante allo stesso tempo.

A questo punto i Thin Lizzy sono soltanto un gruppo di secondo piano, ma il singolo "The Boys Are Back In Town", inserito su "Jailbreak" (1976-Vertigo) viene portato nel 1976 dai fans fino ai quartieri alti delle charts inglesi e finalmente il gruppo comincia a respirare nuova aria di successo. Questo singolo rappresenterà quasi la colonna sonora di quella calda estate del '76, ma è l'intero album ad essere considerato la quintessenza dei dischi dei Thin Lizzy. Sul più bello lo stesso Lynott viene ricoverato in ospedale per epatite provocando di conseguenza l’interruzione di un tour; i vari problemi di salute spingono il cantante a demandare anche agli altri componenti del gruppo la responsabilità di gestirne le sorti e soprattutto di scrivere pezzi: il risultato è "Johnny The Fox" (1976-Vertigo) album veramente ispirato, comunque sul filone del precedente.

A causa di una rissa il chitarrista Brian Robertson si ferisce ad un polso e viene sostituito da Gary Moore il quale rifiuta però di stabilirsi a tempo pieno con i Lizzy poiché fortemente impegnato in quel periodo con il progetto Colosseum II. Escono in successione "Bad Reputation" (1977-Vertigo) e "Live & Dangerous" (1978-Vertigo) che ottengono buoni risultati, addirittura il disco live sarà il più grande best seller per la band, rimanendo nelle charts per oltre un anno e raggiungendo il numero 2. Stanco del carattere turbolento dello scozzese Robertson, Lynott lo caccia e riesce finalmente a convincere Moore ad unirsi al gruppo ed insieme realizzano quel piccolo capolavoro di hard blues irlandese che si chiama "Black Rose" (1979-Vertigo). Anche Moore però in quanto a stranezze non è da meno e nel bel mezzo di una tournee in America pianta in asso i suoi compagni i quali sono costretti a chiedere in emergenza la collaborazione dell’amico Midge Ure, poi negli Ultravox. Con il nuovo chitarrista ufficiale

Snowy White: Chitarra

vengono prodotti due album praticamente blues: "Chinatown" (1980-Vertigo) e "Renegade" (1981-Vertigo); lo stesso White se ne va poco dopo rimpiazzato dall’ex Tygers Of Pan Tang

John Sykes: Chitarra

le cui sonorità più heavy si possono ascoltare su "Thunder And Lightning" (1983-Vertigo) ben quotato dalla critica. Di questo periodo è anche il tour da cui verrà tratto diversi anni più tardi anche il CD "Live in Sweden 1983"; sebbene di una qualità audio discutibile, si nota la tendenza all'uso dei sinth tanto che in "Yellow pearl" si sente quasi la presenza degli Ultravox. I Lizzy però non conoscono la quiete e nel giro di poco si creano nuovi dissidi interni che portano Lynott all’esasperazione fino ad annunciare lo scioglimento della band. L’album dal vivo "Life" (1983-Vertigo) diventa quindi la testimonianza del saluto finale a tutti i fans riportando il concerto d’addio in cui partecipano tutti i chitarristi che hanno contribuito alla leggenda dei Thin Lizzy.

I contrasti fra Phil Lynott e Gary Moore vengono dimenticati ed i due collaborano attivamente al disco solista del chitarrista intitolato "Run For Cover" che contiene la splendida "Out In The Fields".

Di lì a poco Lynott, all'età di 36 anni, viene stroncato da un cocktail fatale di alcool e droga: è il 4 di gennaio 1986. Per ricordarne la figura viene organizzato da Gary Moore il festival irlandese "Self Aid" a cui intervengono diverse celebrità.

Si può certamente aggiungere che i Thin Lizzy sono tra le band più influenti nell'Irlanda degli anni '70 e praticamente un'intera generazione di gruppi hanno dichiarato il loro amore a questa band; tanto per citare alcuni nomi possiamo dire U2 e Bob Geldof.

Nel 1991 il prestigio dei Thin Lizzy viene rinfocolato con la pubblicazione dell’antologia "Dedication - The Very Best Of Thin Lizzy" (1991-Vertigo) che si segnala per contenere un inedito postumo rielaborato da Scott Gorham, il brano "Dedication".

Nel 2001 è la volta di un box contenente 4 CD dal titolo "Vagabonds kings warriors angels" che contiene in un certo senso il sunto di tutti i loro hit spaziando su tutta la discografia e andando a ripescare tracce rare, introvabili e anche il primo singolo che ancora non era stato stampato su CD; a proposito di questo disco si può citare il giornale britannico "Record Collector" che è anche in un certo senso lo spirito che aleggiava nella musica dei Thin Lizzy: "A fitting testament to Lizzy's as well as a tribute to the enduring myth of the hard rocker with the soft centre. Spread the world around".

 

Per questa pagina un ringraziamento ad Ivan.


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