hanno tutti un'età di poco superiore ai 20 anni,
ma a dispetto della loro giovane età, hanno eroi
musicali che risalgono a 10-15 anni prima che
nascessero. Conor e Daniel crescono insieme, ed insieme cominciano a suonare la chitarra da quando hanno 9 anni, mentre gli altri li raggiungono quando hanno tra i 16 ed i 17 anni. Ma è Kevin che entrerà nel '99 a dare l'impronta allo stile dei The Thrills.
Beach Boys, Buffalo Springfield, Monkees,
Carpenters e Burt Bacharach (che hanno anche
visto in concerto nel corso del loro soggiorno
americano) sono tra i più gettonati quando si
deve parlare di influenze musicali, sebbene si
dichiarino molto interessati alla musica
prodotta oggi.
Lo show di debutto in terra britannica si è
tenuto in un luogo come la "Royal Albert Hall"
di Londra come spalla a Morrissey, ovvero una
platea dai gusti "esigenti". Da qui la firma per la Virgin e di seguito 3 singoli,
di cui quello del 2002 "Santa Cruz (You're not
that far)" è stato votato come migliore canzone
dell'anno da diversi giornali musicali inglesi.
L'album che segue
questo esordio folgorante è atteso da molti. Prodotto da Tony Hoffer (già con Beck, Air
e Supergrass),
viene registrato nella loro terra dei sogni,
nella Los Angeles che è stata anche la città dei
loro miti musicali e che a detta loro li ha
anche ispirati molto soprattutto nelle parti
"solari" che di certo non gli potevano suggerire
l'Irlanda o l'Inghilterra e poi quel senso di
stare sempre dentro un set cinematografico
passeggiando lungo l'Hollywood Boulevard.
L'album finalmente esce nel 2003 e si intitola
"So much for the city" il cui titolo è un invito
a fuggire dalle città senza una meta precisa.
Pensare che a tutto questo ci sono arrivati
grazie a qualche bugia raccontata alle loro
famiglie. In effetti avevano ottenuto un
contratto con una etichetta indipendente ed
erano molto fieri di questo e le loro famiglie
grazie a questo erano disposte a sostenerli sia
moralmente ma soprattutto accettando il fatto
che non avevano un lavoro remunerato in modo
"normale"; poco dopo, però, l'etichetta li
scarica senza nemmeno avere la possibilità di
pubblicare anche una sola canzone, a questo
punto i ragazzi continuano per la loro strada
continuando a fare prove su prove, concerti e
attendendo il momento giusto per una etichetta
più seria, ma di conseguenza senza dire nulla ai
propri genitori altrimenti molto probabilmente
sarebbero stati costretti a cercarsi un lavoro
"serio". A volte servono anche le bugie,
l'importante che vengano usate per giusti fini. |