L'intero percorso é
approssimativamente lungo 5 km, però il tempo si può
calcolare in circa 3 ore a causa del terreno
accidentato e alla scalata per arrivare alla cima
del monte a circa 300 metri S.L.M.
Una camminata che richiede una certa conoscenza di
questo tipo di terreno fatto di brughiere alquanto
paludose e senza un sentiero ben preciso; per questo
motivo é consigliabile l'utilizzo di scarponi
impermeabili e con un buon grip oltre ad una
bussola; uno zaino con qualche alimento e liquidi
rinfrescanti e anche qualche vestiario per eventuali
cambi.
E' sconsigliabile mettersi in viaggio da soli o con
rischio di nebbia o addirittura pioggia o anche con
nuvole basse, anche se può essere tentato in ogni
periodo dell'anno.
Durante il percorso potranno incontrarsi una grande
quantità di piante ed animali con viste meravigliose
sulla costa e la miriade di isole che ne
caratterizzano la morfologia dell'intera baia di
Galway; poi vedute sulla desolata palude di
Roundstone e ancora sul circolo di monti che sono i
Twelve Bens e i Maumturks la cui fortezza garantì
l'indipendenza della regione nel periodo medievale. |
PERCORSO (prima
parte): |
Si esce dal villaggio di Roundstone verso ovest
lungo la strada che porta a Clifden per circa 5 km.
Su una curva verso sinistra si noterà (sulla destra)
un cancello metallico da dove inizia il percorso
descritto; qui c'é un parcheggio dalla parte opposta
della strada dove é possibile parcheggiare, sebbene
sia di dimensioni piuttosto limitate. Lasciata
l'auto, si oltrepassa il cancello, e si tiene subito
la destra allontanandosi di conseguenza dal
sentiero; proprio di fronte si vede il crinale
roccioso del Monte Errisbeg attraverso la brughiera.
La brughiera stessa costituisce una perfetta catena
biologica costituita da una ingente quantità di
animali e piante di cui alcuni unici di questo tipo
di habitat estremamente aspro e apparentemente
povero. Molti uccelli nidificano tra questi arbusti
di Erica cinerea e ginestro nano (Ulex galli) (un
incanto per i colori in settembre che ricoprono i
massi), cibandosi degli insetti che li abitano come
le larve di Pavonia minore (Saturnia pavonia) o
altre falene.
In breve tempo si giunge ad un laghetto artificiale
costruito durante il secolo scorso per fornire
d'acqua le miniere vicine (oggi in disuso). Lo si
costeggia in senso orario, si attraversa il ruscello
che esce dal laghetto e lo si continua a costeggiare
lungo il lato sinistro del lago. Una notevole
quantità di piante acquatiche é presente in questo
laghetto e oltre alle comuni piante selvatiche ci
sono anche delle Eriocaulon aquaticum e la rossiccia
Lobelia acquatica (Lobelia dortmanna)
rispettivamente native del Nord America e delle Alpi
probabilmente sopravissute qui da ere post-glaciali,
quando in Irlanda era presente un clima di tipo
"montano".
Si punta dritti verso il monte roccioso
fiancheggiando le colline e seguendo a volte alcuni
sentieri piuttosto accidentati. Poco dopo l'inizio
della salita si potranno già avere alcune vedute
della costa: ad ovest rimane Slyne Head che é la
punta della penisola di Ballyconneely quest'ultima
caratterizzata dall'alta collina di Bunowen. Qui
visse Granuaile nel castello di Bunowen (oggi non
più esistente) insieme al marito Donal O'Flaherty.
Si continua a dirigersi verso il centro del crinale
che rimane proprio dritto evitando di stare nelle
parti di terreno più basse in quanto piuttosto
acquitrinose, anche se proprio in questi terreni é
facile trovare la pianta carnivora Drosera (Drosera
rotundifolia). In breve si giunge ad un dirupo da
scalare con rocce e sassi sulla sinistra. Con un po'
di fantasia si può scegliere il percorso più
semplice per guadagnare la vetta. Cornacchie nere (Corvus
corone corone) girano sopra le teste... stanno
aspettando qualcuno affaticato ?... in giornate
senza vento fa una certa impressione.
Giunti alla vetta si scopre che in realtà é soltanto
il primo di una serie di picchi rocciosi. La sommità
del monte la si riconosce da una colonna bianca.
Prima di raggiungerla é consigliabile una sosta sul
picco più vicino sulla destra. Da qui si può vedere
la costa e riconoscere sotto, la spiaggia di Gorteen
e le 2 baie di Plorer (Poll na Feadóige) e di Dogs (Poll
na Madraí) rispettivamente a sinistra e a destra; le
carcasse ossee delle foraminifere hanno formato
questa particolare spiaggia. Il Monte Errisbeg
prende il nome proprio da questa particolare
conformazione; infatti in gaelico si chiama "Iorras
Beag" che significa "piccola penisola". Si può
notare anche l'isola di San MacDara sulla sinistra
proprio all'estremità della penisola di Carna (Iorras
Aintheach: penisola tempestosa). Quest'isola molto
famosa per l'eremo di San MacDara appunto del VI
secolo e Patrono dei pescatori della parte sud del
Connemara. Una bellissima Chiesa é ancora presente
sull'isola con i muri e il tetto in pietra che la
fanno assomigliare ad una costruzione Inca in
miniatura. |
PERCORSO
(seconda parte): |
A questo punto si può raggiungere la sommità del
Monte Errisbeg contraddistinta da una colonna bianca
camminando lungo le ondulazioni del crinale pietroso
ed evitando i piccoli stagni che si formano di volta
in volta a seconda delle piogge; va detto che se ci
si immerge nelle loro acque i capelli diventeranno
bianchi (secondo fonti folkloristiche !).
Giunti alla vetta si nota l'imponente massa di
montagne che dal nord ovest i Twelve Bens vanno al
nord est ad incontrare i Maumturks: quasi certamente
di origine precedente all'era Cambriana, sono
sicuramente tra le prime rocce a dare origine
all'Irlanda circa 600 milioni di anni fa. Ancora si
nota la palude di Roundstone con la sua miriade di
laghetti che formano una specie di labirinto, e
verso Clifden a sinistra oltre la palude
Derrigimlagh ovvero la prima stazione di
trasmissione senza fili per i collegamenti con gli
Stati Uniti costruita da Guglielmo Marconi. Molto
vicino a questo punto é anche il luogo dove i piloti
Alcock e Browne atterrarono dopo la prima volata
transatlantica avvenuta il 15 giugno del 1919.
I Maumturks comunque non sono ben visibili da questo
preciso punto a causa di un altro picco che non
consente un'ampia veduta. Quindi una volta raggiunto
quest'ultimo picco contraddistinto da un cumulo di
pietre che ne coronano la vetta si comincia la
discesa dalla parte est prendendo verso destra. Si
entra poi in una piccola vallata e una volta
raggiunto il fondo si svolta a sinistra scendendo
verso la palude di Roundstone, fino a raggiungere un
ruscello; é consigliabile seguirne il corso. Si
entra in una piccola gola iniziando a svoltare verso
sinistra continuando comunque la discesa verso la
base del monte. Sulla parte destra di alcuni
laghetti ci sono alcuni tagli nel terreno per la
raccolta della torba, e altri un po' più avanti.
Raggiunta quest'ultima serie ci si ritrova su un
sentiero e lo si prende verso sinistra. Questo
sentiero si aggira tra rocce ed eriche; con una
occhiata attenta si possono scorgere durante i mesi
estivi alcuni uccelli insettivori che si nutrono dei
molti insetti che ci sono, tra questi il culbianco (Oenanthe
oenanthe) e il saltimpalo (Saxicola torquata).
Oltre un piccolo ponte il sentiero gira attorno al
monte. Quasi alla fine del percorso si vedono le
miniere di rame in disuso utilizzate durante la metà
del 19 secolo, e l'acqua che serviva per la
lavorazione del minerale grezzo era presa dal
laghetto artificiale visto all'inizio del percorso
stesso e incanalata fino a qui.
In breve si giunge poi al cancello metallico che si
era oltrepassato nel viaggio d'andata, e qui si
chiude un altro percorso. |
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